PFOA (acido perfluoroctanico), utilizzato per la produzione del teflon (quello delle padelle antiaderenti) è in grado di rimanere nel nostro corpo per 4 anni; inoltre l’esposizione prolungata a questa sostanza ha evidenziato danni al fegato e al sistema riproduttivo di topi da laboratorio.
I fatti, anche se non dimostrano in modo esauriente la tossicità delle padelle che tutti noi abitualmente utilizziamo, contribuiscono ad aumentare i dubbi relativi all’utilizzo di questo materiale. Se il PFOA rimane però per 4 anni all’interno del nostro corpo, mi rimane solo una considerazione da fare: “il PFOA va evitato!” quindi vanno evitate padelle e pentole antiaderenti.
Su Greenplanet, tutte le notizie e gli approfondimenti sul caso.
Bisogna leggere le notizie con attenzione. Ad essere pericoloso non è il Teflon in se stesso ma il PFOA, sostanza chimica usato per produrlo. Quando la pentola rivestita di Tefon arriva al consumatore, il PFOA è assente perchè viene eliminato dalle alte temperature (400°C) utilizzate dal produttore di Teflon e poi dagli applicatori che sottopongono la padella rivestita ai 400°C per la sinterizzazione. Il teflon sulla padella è un materiale del tutto inerte come provato da numerosi test. Anche se si ingerisce una scaglia del rivestimento, non c’è assorbimento di alcuna sostanza, la scaglia viene espulsa dal corpo umano. Infine Dupont ha già sul mercato Teflon prodotto senza PFOA da novembre 2008
Difatti Luca, avesse letto anche lei questo post con attenzione avrebbe commentato in modo più appropriato. Il post inoltre risale al lontano gennaio 2006