Negli ultimi anni l’interesse per le produzioni di biomasse vegetali da destinare alla produzione di energia e biocarburanti è cresciuto a livello esponenziale. Ora si inizia anche a riflettere sulle ripercussioni che questa tendenza potrebbe avere. L’aumento delle superfici destinate alla produzione di biomasse si tradurrà automaticamente in una riduzione delle coltivazione di cereali e altri prodotti agricoli destinati all’alimentazione. Secondo alcuni esperti questa tendenza si tradurrà in una costante crescita dei prezzi delle produzioni agricole alimentari. Alcuni esperti parlano addirittura diu un raddoppio dei prezzi nel giro di soli 10 anni.
Oltre alla richiesta di biomasse e bioconqustibili ad incidere sarà anche il significativo incremento della richiesta cinese e indiana.
Sinceramente mi sembra un po’ presto per lanciare un’allarme di questo tipo, anche perché molte zone a vocazione agricola stanno incrementando notevolmente le loro produzioni, veicolabili nei mercati che contano grazie a notevoli investimenti in infrastrutture. E’ il caso di alcuni paesi dell’est europeo, la cui potenzialità produttiva di biomasse è altissima ed in costante crescita. Sicuramente è una situazione da tenere sotto controllo e a cui prendere le necessarie contromisure perché i prodotti agricoli non solo devono essere prodotti ma devono essere portati a costi competitivi nelle zone di consumo, sede dei mercati, cosa apparentemente banale ma di vitale importanza
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