Category Archives: Ambiente

Cinghiali: allevamento e caccia a spese dell’agricoltura.

La situazione è sempre più insostenibile. Le campagne sono invase dai cinghiali, inesistenti fino a qualche anno addietro. Le campagne allevano i cinghiali o meglio porcastri per diletto di chi non ha ancora capito che il lavoro altrui va sempre rispettato. La presenza di cinghiali nelle campagne italiane è in costante ed esponenziale aumento. In molte delle nostre campagne i cinghiali sono stati introdotti dall’uomo, in luoghi dove la presenza di quest’animale non era mai stata in passato contemplata.
Allevamento e caccia dei cinghiali vengono ormai effettuati praticamente a spese dell’agricoltura e di quegli imprenditori che puntualmente ogni anno vedono i propri raccolti danneggiati dai porcasti. La situazione è insostenibile, oltre ai danni alle coltivazioni l’eccessiva presenza di questi animali costituisce anche un grosso pericolo per chi abita in zone rurali o più semplicemente per chi vi transita e spesso si vede attraversare la strada (come capita anche al sottoscritto) da cinghiali di grosse dimensioni (anche 100-150Kg). Le responsabilità della presenza eccessiva dei cinghiali si conoscono ma per varie ragioni il problema non è mai stato risolto. Auspico che questa intollerabile situazione venga presto chiarita e riportata sui binari della democrazia e del rispetto reciproco.

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OGM, la WTO contro l’Unione Europea.

Gli esperti della WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio prendono posizione contro l’Europa e contro la sua moratoria sugli OGM. E’ evidente che alla WTO interessi esclusivamente il libero mercato e la libera commercializzazione di qualsiasi prodotto. La salute e la sicurezza alimentare, sacrosanto diritto di ogni popolo per la WTO non hanno alcuna importanza, così come la tutela e la salvaguardia delle produzioni tipiche e di qualità europee. Credo sia indispensabile rivedere alla luce degli ultimi avvenimenti la funzione della WTO e il rispettivo ruolo dei partecipanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio in quanto questa non è rispettosa delle esigenze dell’Unione Europea, tra le quali hanno un posto preponderante la salute dei cittadini e la tutela delle proprie produzioni agricole di qualità.

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Riso ogm in Italia, chiediamo severità!

Partite di riso Ogm illegale provenienti dagli Stati Uniti sono arrivate anche in Italia. Ce l’aspettavamo ma ci stupisce il modo con cui qualcuno pensa di poterci rifilare tutto ciò che crede, proprio a noi italiani, produttori di risi d’eccellenza che tutto il mondo ci invidia (produzione considerevole e in buona parte esportata). Noi italiani esportiamo prodotti di qualità, in questo caso riso, purtroppo però spesso importiamo prodotti non sicuri o contaminati, è inaccettabile e chiediamo più severità nei confronti degli importatori. Nel caso del riso Ogm illegale che ha indignato l’Europa, sono risultati contaminati anche i prodotti di noti marchi distributivi che dovrebbero essere a nostro avviso pesantemente multati (si è responsabili di ciò che si vende) o estromessi dal mercato per un congruo periodo.

La sicurezza alimentare non può più aspettare. Il nostro organismo è sempre più costretto a metabolizzare sostanze che alla lunga potrebbero rivelarsi fortemente tossiche. E’ indispensabile più attenzione anche da parte dei consumatori, troppo attratti da marchi accattivanti e dalle campagne pubblicitarie e poco propensi a selezionare gli alimenti con il giusto criterio.

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Riso Ogm illegale, in Europa troppa superficilalità.

Mentre nelle nostre campagne si sta raccogliendo il pregiato riso italiano, in Europa vige uno stato di profonda confusione nei confronti del riso ogm illegale proveniente dagli Stati Uniti. Sembra addirittura che le autorità governative inglesi abbiano ufficiosamente dato il via libera ai supermercati per la commercializzazione di questo riso biotech che secondo alcuni esperti potrebbe avere ripercussioni sulla salute dei consumatori.

Comportamenti di questa superficialità sono disarmanti e dimostrano come i grandi movimenti di derrate alimentari riescono spesso ad infrangere qualsiasi barriera, incuranti del rispetto per la salute dei consumatori.

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Troppa plastica.

La plastica è ormai entrata nella catena alimentare dell’uomo.  Molte delle molecole derivanti dalla plastica e disperse nell’ambiente stanno entrando nella catena alimentare dell’uomo. Si tratta di un fenomeno preoccupante che costituisce una pesante minaccia soprattutto per le generazioni future.

Come detto in passato, di plastica ne usiamo troppa e male. Il mondo è invaso da oggetti di plastica inutili che vanno ad intasare le nostre discariche. Pensiamo ad esempio ai giocattoli, soprattutto quelli di provenienza asiatica, sono economici ma in pochi giorni finiscono nella spazzatura. Sarebbero indispensabili interventi urgenti a livello globale ma nutro forti dubbi che ciò si possa fare. Meglio iniziare a livello nazionale con interventi mirati a diminuire l’utilizzo, il consumo e la dispersione di materie plastiche.

 

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Grandinate estive, minaccia costante per l’agricoltura.

L’incertezza climatica condiziona da sempre l’agricoltura. E’ probabilmente questa una delle caratteristiche più particolari del mondo agricolo, tutto si può pianificare ma investimenti, produzione e reddito sono sempre condizionati da una variabile imprevedibile, le precipitazioni atmosferiche. Questa variabile ha nella frequenza, nell’intensità e nel tipo le sue espressioni principali. Si passa da periodi di scarsa piovosità a temporali violenti con vento e grandine.
Di pochi giorni fa il caso del Basilico DOP coltivato in Liguria, devastato da una violenta grandinata. Nemmeno i vetri da sei millimetri delle serre hanno resistito alla forza del ghiaccio che cadeva dal cielo.
Questa è una delle tante ragioni che ci dicono che una nazione per essere “forte” da un punto di vista agricolo deve sistematicamente salvaguardare le proprie aziende, che sono esposte oltre alle leggi del mercato anche a quelle della natura. Cosa non possibile con la liberalizzazione incondizionata dei mercati.

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Tassare i consumi.

Tra le scelte che la nostra società deve intraprendere per preservare il proprio futuro c’è anche la gestione delle preziose risorse energetiche. Energia e combustibili, questi ultimi non eterni, sono risorse preziose che hanno anche un costo ambientale non indifferente. La scarsità delle risorse energetiche, la loro disponibilità non immediata e l’impatto sull’ambiente che ha il loro utilizzo, impongono innovative tassazioni sui consumi. Sarebbe quindi opportuno tassare pesantemente gli sprechi e in modo adeguato i quantitativi che vanno al di fuori di quella che può essere una normale esigenza. A livello residenziale vanno tassati i consumi eccessivi di acqua, luce e combustibili da riscaldamento, mentre per quanto riguarda le automobili sono le alte cilindrate così come le vetture meno aerodinamiche a dover subire una maggiore tariffazione. Più i consumi sono fuori dalla norma più si paga e più si estingue il debito che abbiamo con il futuro.

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Sono 50000 i caprioli da abbattere in Italia.

In Italia sono 50000 i caprioli da abbattere per poter preservare l’equilibrio faunistico della nostra penisola. Si tratta quindi di un numero assai superiore rispetto ai 600 che hanno sensibilizzato l’Italia intera. E’ la conferma dell’assurdità di questo caso gestito all’Italiana. Tanta demagogia e poca predisposizione ad affrontare i problemi in modo concreto.

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Caprioli “bambi”, il silenzio del mondo agricolo.

In Piemonte e non solo si discute del futuro della troppo folta presenza di caprioli, con l’Amministrazione Regionale che ha deciso per l’abbattimento di un numero considerevole di capi. Pochi lo sanno ma da anni in Piemonte si discute anche della presenza eccessiva di un altro animale, il cinghiale. L’eccessiva presenza di queste due specie animali, non solo crea scompensi all’ecosistema, con specie autoctone costrette a subire la superiore competitività alimentare di caprioli e cinghiali, ma crea anche grossi problemi all’agricoltura e alla sicurezza stradale (e non solo (se qualcuno ha già visto un gruppo di 7 cinghiali corrergli incontro capisce cosa intendo)).
Tra le tante voci di questi giorni manca purtroppo quella del mondo agricolo, si, proprio quel settore che ogni anno si ritrova a conteggiare i danni che una cattiva gestione della fauna arreca alle colture. Noi abbiamo parlato (scritto), ma l’abbiamo fatto a titolo personale, non rappresentiamo alcuna associazione sindacale agricola anche se siamo associati e come in altri casi accogliamo con estrema tristezza l’inopportuno silenzio.
Con tristezza perché questa era l’occasione giusta per spiegare a tutti che la situazione è insostenibile, i danni alle coltivazioni sono sempre maggiori al punto che nelle situazioni peggiori i terreni sono stati abbandonati e lasciati incolti. Chi abita in campagna rischia anche spesso la vita per le strade a causa dei frequenti e improvvisi attraversamenti. L’eccessiva proliferazione di alcuni animali ha in parte dei responsabili, servirebbe chiarezza e dialogo, ma mentre alcuni tacciono altri parlano ma lo fanno a sproposito e come sempre i casi come questo vengono ridotti alla solita questione all’italiana.

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Assurda la questione Caprioli “bambi”

I caprioli in Piemonte sono troppi, distruggono le colture e rappresentano una costante minaccia per gli automobilisti. Il capriolo è un animale molto bello che purtroppo si butta spesso in mezzo alla strada e non sono una rarità gli incidenti fatali per gli automobilisti. Anni fa toccò anche ad un mio carissimo amico, morto in uno scontro frontale perché investito da un’auto impazzita dopo uno scontro con un capriolo. E’ la triste e dura realtà che si vive in molte zone del Piemonte, oltre agli ingenti danni arrecati all’economia agricola. Gli abbattimenti pianificati dalla regione Piemonte cercano per prima cosa di ridare sicurezza a molte strade e anche di salvaguardare le produzioni locali. E’ certamente doloroso un’intervento del genere ma gli animali che proliferano eccessivamente vanno selezionati. Interventi di questo tipo dovranno essere predisposti in futuro anche nei confronti di altri animali, come ad esempio i cinghiali, voraci devastatori e costante minaccia sulle strade. E’ per questo che dico che l’opinione pubblica e il mondo politico farebbero meglio ad occuparsi di altri problemi ben più gravi (nel mondo ci sono bambini da salvare ogni giorno) e lasciare agli amministratori locali che hanno la piena conoscenza della realtà locale la libertà di agire nell’interesse della propria regione. Uccidere animali è orribile ma in alcuni casi è inevitabile oltre che necessario per evitare che l’eccessiva presenza di una specie rappresenti una minaccia per l’intera fauna del luogo.
– Un’esempio di politica seria: alla Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso (DS), chiamata in causa in quest’assurda polemica è arrivato il sostegno dell’On. Raffaele Costa (Forza Italia), Cuneese e profondo conoscitore della realtà piemontese.

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