Category Archives: Ambiente

Ogm: un errore introdurre resistenze agli erbicidi.

La scorsa estate, ha fatto molto clamore la presunta comparsa di un’erba infestante resistente ad un famoso erbicida. Più precisamente si trattava di senape selvatica che aveva acquisito i geni per la resistenza all’erbicida dalla colza Ogm coltivata in loco (colza trattata geneticamente per resistere al diserbante). Semplicemente: era scontato!

La lezione è che è un grave errore manipolare geni che conferiscono resistenze agli erbicidi. In questi giorni si continua a parlare di coesistenza tra coltivazioni Ogm e non, ed  io agricoltore tradizionalista e non interessato a colture Biotech, a chi dovrei dire grazie nel caso le già temibili erbe infestanti con le quali combatto periodicamente acquisissero resistenze dalle vicine coltivazioni transgeniche? Il transgenico ha grandi potenzialità, ma può essere anche altamente pericoloso per l’ambiente! Servirebbe più serietà, ma come sempre conta solo il Business!

 

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Ogm: qualcuno inizia addirittura a parlare di attentato alla biodiversità.

La coesistenza tra colture convenzionali e transgeniche non è semplice come qualcuno cerca di farci credere. Giunge proprio un’esempio allarmante dalla Spagna, dove alcuni test effettuati su mais biologico, hanno evidenziato contaminazioni ogm tutt’altro che trascurabili. E’ sempre più evidente che le colture biotech non sono facili da gestire, perché inquinano quelle convenzionali.

Sono un profondo sostenitore dell’importanza della biodiversità, e non mi trovo in disaccordo con chi la vede in pericolo. Continuando di questo passo oltre ad arrecare danno al nostro ecosistema, si rischia anche di cancellare tutto il lavoro di selezione fatto dai nostri antenati. Io non ci sto!

 

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OGM: si passa alle minacce!

Monsanto minaccia di lasciare il Messico se questo persisterà nel vietare le coltivazioni sperimentali di mais OGM. E’ un fatto grave e dai numerosi risvolti, francamente non lo ritengo però inatteso. E’ come dire: “non mi lasci imporre le sementi ogm, e io non ti do neanche quelle normali, assieme a tutti i prodotti necessari all’agricoltura che io produco”.

Il fatto impone di risolvere innanzitutto la dipendenza dell’agricoltura dalle multinazionali, che si dimostrano sempre più senza scrupoli.

 

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Non si butta via niente.

I fatti degli ultimi tempi confermano che in molti processi produttivi industriali si cerca di non buttare via niente, addirittura neanche i prodotti putrefatti.

E’ un problema grave, che porta all’assunzione di molte tossine da parte dei consumatori inconsapevoli e spesso sagacemente ingannati dalle bellissime confezioni.

Questi fatti, a mio modo di vedere mettono in forte discussione la serietà dell’industria alimentare, che in alcuni casi pare aver addirittura cercato letteralmente di rifilare prodotti degradati ai paesi più poveri e probabilmente meno rigidi nei controlli.

Non siamo arrivati al punto di non ritorno, ma serve impegno da parte di tutti. E’ indispensabile tornare al passato, quando tutti cucinavano e selezionavano con cura gli alimenti. Sarebbe stupido continuare ad utilizzare pacchetti e pacchettini di “roba” pronta, non mangiamo la confezione, ma il suo contenuto.

La mia impressione è che su tutti i prodotti industriali venga fatta una politica badante al risparmio sulle materie prime, anche se i prezzi  elevati di questi prodotti, e l’immagine delle confezioni farebbero pensare esattamente il contrario.

 

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Gli USA aprono al protocollo di Kyoto. Mi spiace ma non basta!

L’impegno sottoscritto dagli USA ad entrare in un “tavolo globale” sul futuro della lotta al cambiamento climatico, è apprezzabile ma non sufficiente.

Gli USA sono il paese responsabile della maggior parte delle emissioni di gas serra e da diversi anni evitano di assumersi le proprie responsabilità, evitando di aderire al protocollo di Kyoto. Ho sempre considerato questo fatto di enorme gravità, in quanto perpetrato dalla nazione che pretende di esportare nell’intero globo la democrazia.

La recente apertura non è pertanto sufficiente. Gli USA per varie ragioni hanno il dovere di dare il buon esempio, altrimenti dicano con chiarezza che antepongono il successo della loro economia alla salute dell’ambiente.

 

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OGM: dalla ricerca segnali tutt’altro che rassicuranti.

Mentre c’è chi cerca in tutti i modi di portare le coltivazioni Ogm anche in Italia, dalla ricerca emergono fatti inquietanti.

Il caso arriva dall’Australia, da una ricerca (mi pare di capire decisamente seria) fatta su piante di pisello ingegnerizzate per resistere agli insetti. Tutto sembrava perfetto, ma quando i piselli sono stati utilizzati per alimentare dei topi, questi hanno sviluppato un’infiammazione ai polmoni. Inoltre il problema potrebbe manifestarsi anche nell’uomo.

Credo che questo fatto sia la dimostrazione che di ricerca in materia di Ogm ne serve ancora molta. In molti stati invece credono di averne già fatta troppa.

 

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Tasse per chi inquina, anche Beppe Grillo ne parla.

Avevo tempo fa proposto su questo blog di tassare i prodotti al consumo sulla base dei costi reali di smaltimento, equamente ad ogni passaggio (ho affrontato l’argomento in ben tre post (link1, link2, link3)).

Mi conforta che anche Beppe Grillo, dalle pagine del suo blog affronti l’argomento, che è tutt’altro che banale. L’esempio di giornali e riviste, ormai tutti incellophanati con all’interno pubblicità di vario genere è azzeccato.

Chi produce o utilizza materiali che sono fonte di inquinamento (dalla quale ricava reddito), deve pagarne il relativo smaltimento.

 

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Magnaporthe grisea: disinformazione pro OGM attorno al più devastante fungo patogeno del pianeta.

Magnaphorte grisea, telomorfo di Pyricularia Oryzae è il patogeno che causa le più drastiche riduzioni di risorse alimentari a livello mondiale. Il mondo Biotech utilizza da anni Pyricularia a fini propagandistici, preventivando la creazione di varietà di riso transgeniche portatrici della resistenza al fungo.

Greenplanet riporta e commenta un comunicato dell’assobiotech che dice come grazie alla lettura del genoma di Magnaporthe grisea è stata rilevata una fragilità strutturale del corredo cromosomico che potrebbe essere sfruttabile biotecnologicamente per rendere inoffensivo il fungo.

Come sempre il transgenico viene posto come panacea, ma chi conosce bene Magnaporthe, non può far altro che sorridere di fronte a queste affermazioni.

Questi episodi di disinformazione hanno come unica utilità quella di creare false aspettative.

 

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Diminuisce l’uso di fitofarmaci in Italia.

Si! l’utilizzo di fitofarmaci (qualcuno si ostina a chiamarli pesticidi anche se è sbagliato) in Italia è diminuito negli ultimi anni.

Ma come, il rapporto Inea non dice esattamente il contrario?

Una attenta e corretta lettura dei dati dimostra che dal 2000 al 2003 l’utilizzo di fitofarmaci si è ridotto notevolmente e in modo costante (addirittura anche del 12,5%). Nell’annata 2004 vi è però un’inversione di tendenza e abbiamo un incremento dell’uso di fitosanitari (i consumi totali rimangono comunque nettamente inferiori a quelli del 2000).

Quindi si può dire che nel quinquennio di riferimento l’utilizzo di fitofarmaci in Italia è diminuito notevolmente.

E’ facile comprendere il perché dell’inversione di tendenza del 2004: l’annata è stata molto piovosa soprattutto in primavera estate, ed è la causa del maggior utilizzo di fungicidi (praticamente i soli responsabili dell’incremento).

I dati secondo me confermano la crescita professionale dell’agricoltura italiana, che riduce l’utilizzo di prodotti fitosanitari (sempre più rispettosi dell’ambiente).

Lascia amarezza la visione distorta che alcuni danno (magari anche inconsciamente). Sarebbe più opportuno confrontare i dati Italiani con quelli stranieri (anche dei paesi europei), emergerebbe sicuramente che noi oltre ad utilizzare meno fitofarmaci, utilizziamo quelli più tecnici, evoluti e rispettosi dell’ambiente.

 

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Per Aiab e Legambiente la psicosi dei polli è colpa di Storace.

Aiab e Legambiente accusano il ministro della salute Storace di aver attuato con la sua corsa al vaccino una politica avventata. Storace ha secondo i presidenti di Aiab e Legambiente, promosso del puro allarmismo che ha giovato enormemente alle case farmaceutiche, ma allo stesso tempo ha messo in ginocchio gli allevatori. Non condivido questo intervento di Aiab e legambiente, perché lo considero puramente politico e strumentale. Sembra quasi che nel nostro paese la polemica politica prevalga a qualsiasi emergenza.

L’Italia a causa dei flussi migratori di volatili che la interessano è a rischio, con i virus non si scherza ed è importante prevenire.

Quanto al calo dei consumi di carne di pollo, ad alimentare la cosiddetta psicosi è stato solo il ministro o anche e soprattutto i mass media, che hanno detto e lasciato intendere di tutto, anche che i polli italiani hanno nella loro dieta anche l’olio motore esausto?

I consumi di carne di pollo sono calati perché i consumatori hanno il diritto di scegliere, e come hanno sempre fatto, al primo dubbio dicono basta. Non dicono basta a tutto, in molti in questi momenti si allontanano dai supermercati e vanno a cercare i polli e le uova di cascina perché oltre che più buoni sono considerati anche più sani.

Interessa la risoluzione di problemi?

 

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