Category Archives: Ambiente

Vi presento due amiche\2

In questi giorni i volatili sono pesantemente messi in discussione a causa dell’influenza aviaria, un motivo i più per ammirare la bellezza di queste due cicogne che incontro quasi tutti i giorni.

Pubblicato su Agricoltura.

Vi presento due amiche\1

Vi presento due amiche che in questi giorni mi seguono costantemente durante la mietitura.

Pubblicato su Agricoltura.

Ancora Plastica.

L’utilizzo smisurato di plastica che il più delle volte non ha la benché minima utilità è secondo me da riconsiderare. La produzione di materiali difficilmente degradabili, e potenzialmente dannosi per l’ambiente, deve essere rivista. Chi produce, chi vende, chi utilizza materiali di questo tipo dovrebbe farlo in modo responsabile…… Impossibile!

La soluzione può essere vista solo nel calcolo dei costi ambientali e di smaltimento, che devono essere applicati sotto forma di tasse dalla produzione al consumo, equamente e ad ogni passaggio.

Plastica, forse ne usiamo troppa, forse la usiamo male!

La grande mole di giochi per bambini di provenienza asiatica ed a basso costo, ha incrementato esponenzialmente la diffusione di cianfrusaglie, che spesso vanno a creare problemi per il loro smaltimento. E’ nella maggior parte dei casi corretto definire questi giochi cianfrusaglie, in quanto sono molto fragili ed hanno una durata ridotta. A tutti i bambini vengono ormai regalati un’enormità di giochi fatti con plastica scadente che durano qualche giorno e poi vengono cestinati! Mi rendo conto che vi sia un bel business per importatori e venditori, ma come la mettiamo con l’ambiente e con l’inquinamento.  Non sarebbe opportuno porre dei freni all’import di plastica o per lo meno imporre tassazioni speciali considerati i costi di smaltimento?

Pubblicato su Tossic 

Lecca lecca

La scorsa settimana, in un normale bar, è stato regalato a mio figlio un lecca lecca particolare, che alla pressione di un tasto si illuminava. Fin qui tutto bello, ma quando ho visto che la provenienza era asiatica, sono stato preso da una forma di sconforto. Questo non perché io abbia qualcosa contro l’Asia ed il suo popolo, che anzi stimo molto, ma perché cerco in tutti i modi di alimentare in modo corretto e sano mio figlio, e spesso invece mi imbatto in queste cose, e se penso a come vengono prodotte e vedo mio figlio che le mangia, inorridisco. In Italia per produrre è giustamente necessario seguire normative ben precise, poi però dall’estero arriva di tutto. E la plastica? Se per un lecca lecca è necessaria così tanta plastica, non lamentiamoci se sentiamo dire che le discariche sono piene e servono inceneritori.

Pubblicato su Tossic. 

Ogm: una tecnologia importante ma non sempre indispensabile.

Io da sempre vedo la questione Ogm da un doppio lato, da una parte la mia attività, la mia propensione alla ricerca della qualità assoluta, e l’amore per l’agricoltura e l’ambiente, dall’altro gli studi in Scienze Biologiche con indirizzo Biologico Molecolare e l’amore per la ricerca. Ricerca non ne ho fatta molta (ai tempi del mio corso di laurea si preparava una tesi sperimentale che seguiva un’attività di laboratorio di almeno due anni), ma ne ho fatta a sufficienza per arrivare ad assaporare i gusti e le sensazioni positive che questo lavoro può dare. Ovviamente la mia esperienza è stata fatta con la libertà e con la serenità di uno studente che deve completare un corso di studi.
I miei studi, mi hanno fatto capire, senza alcun dubbio, che il transgenico è una tecnologia alla quale non si può rinunciare, è troppo importante ed ha potenzialità illimitate. L’esempio più semplice sono le colture di Hescherichia coli ingegnerizzato che producono insulina.
Nonostante questo, sono contrario all’applicazione delle coltivazioni Ogm nell’agricoltura italiana. Perché? L’agricoltura italiana è fatta di produzioni particolari spesso altamente selezionate, è inutile fare esempi, vi sono peculiarità ovunque; ovviamente queste produzioni, sono certamente sotto il profilo qualitativo migliori rispetto alle omologhe straniere, Ogm e non, ma sotto il profilo quantitativo e della rusticità si dimostrano inferiori. Se ragioniamo solo a quantità e convenienza, e quindi guardiamo solo al profitto, la scelta da fare è scontata, ma visto che la nostra natura italiana, ci ha insegnato ad apprezzare quei gusti particolari che solo noi abbiamo, dobbiamo fare di tutto per preservare i nostri prodotti e dobbiamo evitare qualsiasi cosa che li possa contaminare. Cosa farei io se il mio riso Carnaroli un domani e a causa di contaminazioni geniche non avesse più le caratteristiche che lo rendono unico al mondo?
Il mio no alle coltivazioni Ogm è dovuto anche a ragioni di politica agraria, in quanto nella nostra nazione ci sono i prodotti agricoli di miglior qualità, sono veramente tanti e sono sempre più apprezzati all’estero, è il nostro unico asso nella manica, la sfida della quantità e dell’agricoltura di massa l’abbiamo persa già da un pezzo. E’ saggio in questo mercato globalizzato pensare che in futuro la nostra agricoltura possa essere competitiva sui prodotti di massa? Credo proprio di no, ma nel dubbio, c’è sempre la qualità e la peculiarità della nostra agricoltura, che è grande, e come tale merita il massimo rispetto.

Pubblicato su Agricoltura.

Ogm: una tecnologia importante ma non sempre indispensabile.

Io da sempre vedo la questione Ogm da un doppio lato, da una parte la mia attività, la mia propensione alla ricerca della qualità assoluta, e l’amore per l’agricoltura e l’ambiente, dall’altro gli studi in Scienze Biologiche con indirizzo Biologico Molecolare e l’amore per la ricerca. Ricerca non ne ho fatta molta (ai tempi del mio corso di laurea si preparava una tesi sperimentale che seguiva un’attività di laboratorio di almeno due anni), ma ne ho fatta a sufficienza per arrivare ad assaporare i gusti e le sensazioni positive che questo lavoro può dare. Ovviamente la mia esperienza è stata fatta con la libertà e con la serenità di uno studente che deve completare un corso di studi.
I miei studi, mi hanno fatto capire, senza alcun dubbio, che il transgenico è una tecnologia alla quale non si può rinunciare, è troppo importante ed ha potenzialità illimitate. L’esempio più semplice sono le colture di Hescherichia coli ingegnerizzato che producono insulina.
Nonostante questo, sono contrario all’applicazione delle coltivazioni Ogm nell’agricoltura italiana. Perché? L’agricoltura italiana è fatta di produzioni particolari spesso altamente selezionate, è inutile fare esempi, vi sono peculiarità ovunque; ovviamente queste produzioni, sono certamente sotto il profilo qualitativo migliori rispetto alle omologhe straniere, Ogm e non, ma sotto il profilo quantitativo e della rusticità si dimostrano inferiori. Se ragioniamo solo a quantità e convenienza, e quindi guardiamo solo al profitto, la scelta da fare è scontata, ma visto che la nostra natura italiana, ci ha insegnato ad apprezzare quei gusti particolari che solo noi abbiamo, dobbiamo fare di tutto per preservare i nostri prodotti e dobbiamo evitare qualsiasi cosa che li possa contaminare. Cosa farei io se il mio riso Carnaroli un domani e a causa di contaminazioni geniche non avesse più le caratteristiche che lo rendono unico al mondo?
Il mio no alle coltivazioni Ogm è dovuto anche a ragioni di politica agraria, in quanto nella nostra nazione ci sono i prodotti agricoli di miglior qualità, sono veramente tanti e sono sempre più apprezzati all’estero, è il nostro unico asso nella manica, la sfida della quantità e dell’agricoltura di massa l’abbiamo persa già da un pezzo. E’ saggio in questo mercato globalizzato pensare che in futuro la nostra agricoltura possa essere competitiva sui prodotti di massa? Credo proprio di no, ma nel dubbio, c’è sempre la qualità e la peculiarità della nostra agricoltura, che è grande, e come tale merita il massimo rispetto.

Pubblicato su Agricoltura. 

Ogm: un errore introdurre resistenze agli erbicidi.

Qualche settimana fa ha fatto molto clamore la presunta comparsa di un’erba infestante resistente ad un famoso erbicida. Più precisamente si trattava di senape selvatica che aveva acquisito i geni per la resistenza all’erbicida dalla colza Ogm coltivata in loco (colza trattata geneticamente per resistere al diserbante).
Semplicemente: era scontato!
La lezione è che è un grave errore manipolare geni che conferiscono resistenze agli erbicidi. In questi giorni si continua a parlare di coesistenza tra coltivazioni Ogm e non, ed io agricoltore tradizionalista e non interessato a colture Biotech, a chi dovrei dire grazie nel caso le già temibili erbe infestanti con le quali combatto periodicamente acquisissero resistenze dalle vicine coltivazioni transgeniche? Il transgenico ha grandi potenzialità, ma può essere anche altamente pericoloso per l’ambiente! Servirebbe più serietà, ma come sempre conta solo il Business!

Pubblicato su Agricoltura.