L’Europa, l’Italia e la crisi economica

Ho sempre pensato che nei momenti difficili, nelle situazioni complicate, l’uomo e la società tirassero fuori il meglio di se. Penso di averne avuto conferma anche in questi giorni in cui la crisi economica ha messo a dura prova l’Italia e l’Europa.
Gli attacchi speculativi che hanno messo in difficoltà l’Italia ed erano prossimi a colpire anche la Francia, hanno costretto la BCE a ragionare e operare come la Banca Centrale di un unione di stati come quella europea dovrebbe fare.
L’acquisto di titoli di stato italiani e spagnoli da parte della BCE è un grande passo avanti verso la creazione di un’Europa forte e in grado di superare i momenti di crisi e le insidie portate dai mercati con attacchi speculativi verso gli stati più deboli.
Oggi è stato fatto un grande passo in avanti, l’Europa c’è e avrà la forza di uscire dalla crisi.

Ancora Guerra!

E’ ancora guerra!
In Libia in seguito ad una risoluzione dell’ONU.
Non entro nel merito delle motivazioni che hanno spinto i principali leader europei e statunitensi verso questa guerra contro Gheddafi ma la sensazione che provo è di forte sgomento.

Il nucleare non è più indispensabile.

In questi giorni prossimi all’inizio della primavera gli occhi del mondo intero sono rivolti alla centrale nucleare di Fukushima. La speranza è che la caparbietà del popolo giapponese riesca ad evitare il peggio, risanando le falle nei reattori della centrale atomica contenendo le emissioni di radioattività. Dopo la devastazione di proporzioni apocalittiche provocata da terremoto e tsunami il Giappone non può subire anche una contaminazione nucleare senza precedenti.
La storia è maestra di vita e da questa tragedia il mondo intero deve imparare che le centrali nucleari non sono più indispensabili, sono servite ma ora è tempo di pensare ad altro perchè rischi di questo tipo seppur remoti non si possono più correre.
Penso in particolare al fotovoltaico e a tutte le tecnologie non pericolose per la salute e a ridotto costo ambientale.

150 anni di Italia unita ma la politica divide sempre.


Il 17 marzo 2011 l’Italia ha compiuto 150 anni. Mi aspettavo una giornata di festa senza precedenti ma purtroppo la politica ha come sempre lasciato il segno. L’aver portato in piazza le divisioni politiche, con le loro contestazioni, i fischi, i protagonismi e la campagna elettorale, è imperdonabile. Una ferita nei confronti del popolo italiano e della sua gloriosa Nazione.
Questa costante che accomuna ormai tutte le feste è semplicemente nauseante, non se ne può più! Lasciateci vivere serenamente. Sfidatevi prima delle elezioni e anche all’ultimo sangue se volete ma poi governate e lasciateci in pace perchè il privilegio di rovinarci anche le feste non possiamo proprio concedervelo.

Un’abbraccio al Popolo Giapponese


In questa foto c’è la Tokyo che ricordo e che amo, una città bellissima e organizzata, capitale di una Nazione, il Giappone che apprezzo particolarmente. Ho fisse negli occhi da giorni le immagini del catastrofico terremoto e dallo tsunami che ha devastato il Giappone e mi sento molto vicino a questo popolo che ora sta soffrendo ma che avrà come sempre la forza di rialzarsi.
Quando penso al Giappone ho sempre nella mente Yukio Mishima, uno scrittore per me indimenticabile e che mi ha insegnato la cultura di questo straordinario popolo.

Sul caso Berlusconi.

Si diceva che i panni sporchi si lavano in casa; oggi invece si fa tutto in piazza, quel luogo virtuale dove vengono veicolate le informazioni riservate e non. Evito di pormi la domanda di quale sistema sia giusto o sbagliato ma sono da sempre un’amante delle certezze e quindi vorrei essere sicuro della veridicità di ciò che leggo. Non avendo oggi questa sicurezza, come posso credere a ciò che leggo e che sta infangando il nostro paese?
Risposte non ne posso dare perchè ho solo dubbi e non certezze.
Della vicenda Berlusconi che riguarda le sue frequentazioni non ho capito granchè. In particolare non ho compreso il perchè sia di dominio pubblico tutto ciò che riguarda la vicenda, dai fatti certi a quelli non certi.
Io non voglio giudicare, non è di mia competenza e rispetto tutte le persone, anche nei loro errori.
Trovo semplicemente assurdo che si debba andare ad elezioni sempre ogni due o tre anni quando la legge le prevede ogni cinque.
Considero assurdo e penalizzante per la nostra Nazione che si debbano continuamente cambiare i governi, le maggioranze, i partiti, le amicizie.
Provo tristezza quando vedo politici amici diventare improvvisamente nemici.
Mi rammarico quando vedo politici che sfruttano i problemi e le difficoltà del momento per accaparrarsi i voti della povera gente in difficoltà.
Vedo lati oscuri nel nostro sistema, che mi sembra vecchio e probabilmente in balia della modernità.
L’obiettivo di tutti dovrebbe essere il futuro comune della nostra società. Con le divisioni, le fratture, gli scontri politici, questi obiettivi sono difficilmente raggiungibili.

Su piazza Bettino Craxi.

Ho appreso dai media di contestazioni a Lissone nel momento dell’intitolazione di una piazza a Bettino Craxi, statista.
Le persone che hanno avuto un ruolo importante nella nostra storia vanno ricordate, sia nel bene che nel male. Bettino Craxi è stato un grande statista, un politico dotato di grandi capacità. Ricordo sempre l’autorità con cui Craxi ha gestito la crisi di Sigonella.
Ricordiamo le persone per ciò che di buono han fatto, gli errori sono umani e rappresentano un’esempio su cui costruire il futuro.

Il 2011, l’anno delle svolte per l’Italia?

Si, penso che il 2011 sarà l’anno che segnerà importanti svolte per l’Italia.
Scrivo questo perchè in questi primi venti giorni si sono determinati un paio di eventi di quelli che segnano il futuro.
Il referendum di Mirafiori, la prima svolta, qualunque fosse stato l’esito della consultazione.
Il caso Berlusconi – Ruby la seconda, indipendentemente dall’esito dell’inchiesta.
Ritengo il tutto positivo per il nostro futuro, nonostante la popolazione italiana, i suoi media e la classe dirigente dimostrino il solito carattere disfattista.
Chiudo con un messaggio prima di ritornare nel mio silenzio:
“Giudicate voi stessi prima di giudicare gli altri”.

Verso la mietitura del riso


L’estate in Baraggia è finita in un’attimo con la notte del 30 agosto che ha fatto segnare minime vicine ai 7/ 8° C. Succede spesso dalle nostre parti, è la vicinanza alle alpi che porta correnti d’aria fredda sul finire dell’estate. L’abbassamento di temperatura improvviso induce il riso ad una precoce maturazione anche se soprattutto quest’anno ci sarebbe bisogno di più tempo. Il 2010 è stata un’annata agraria molto difficile, l’inverno si è protratto all’inverosimile, costringendoci a ritardare le semine e l’estate sembra essersi fermata ai primi di agosto. La ciliegina sulla torta è stata la fitta grandinata di ferragosto. Nonostante tutto il riso è una pianta rustica e riesce sempre ad uscire da queste annate sfavorevoli, formando anche un buon chicco. Per quanto riguarda la quantità è tutto un’altro discorso e le produzioni quest’anno saranno certamente inferiori alla media.
Ci avviciniamo quindi alla mietitura (ad oggi prevista intorno al 20 settembre) con la speranza di veder brillare il più possibile il sole. Corriamo ormai per una piazza d’onore perché la produzione che avevamo pianificato e per cui avevamo preparato le nostre risaie non ci sarà. Le prospettive di avere le nostre selezioni di eccellenza ci sono ancora tutte e presto vi spiegherò perché.

A ciascuno il suo curculionide.

Provengono dall’estero, rigorosamente per via aerea e in alcuni casi via nave. Dove arrivano portano devastazione e danni all’agricoltura ed alla flora. Raffigurato in foto abbiamo Lissorhoptrus Oryzophilus,
il punteruolo acquatico del riso, appartenente appunto alla famiglia dei curculionidi composta da circa 40000 specie, alcune delle quali molto dannose. Se risaia è diventato in un paio di anni il parassita più temuto, anche altri curculionidi non sono da meno, come il caso del punteruolo rosso delle palme, Rhynchophorus Ferrugineus, che sta devastando in Italia le piante simbolo di alcuni dei litorali più belli del mondo.
La lotta contro questi insetti è ardua e complessa, prevenire sarebbe stato come sempre molto più semplice.